Nella modalità abituale con cui siamo stati educati, per motivare le persone a fare quello che noi desideriamo, usiamo diverse strategie motivazionali tra cui quella basata sul metodo del premio/punizione.
Se le persone non fanno ciò che chiediamo vengono punite, se fanno ciò che chiediamo vengono premiate. La paura della punizione o il desiderio del premio è il fattore che spingee ad andare nella direzione che noi auspichiamo. Altri stimoli motivazionali sono il senso di colpa o di vergogna, il senso di obbligo o di dovere, l’uso della forza.
Tutti questi sistemi agiscono mettendo la persona in un disagio più o meno forte se non fa ciò che le viene chiesto. Si basano, in maniera implicita, sull’idea che chi non agisce in armonia con i nostri valori è in sbagliato o è “cattivo”. Nella visione che usa il premio/punizione c’è qualcuno che ha il potere e decide cosa è giusto o non è giusto fare mentre gli altri devono adeguarsi.

Marshall Rosenberg, alla domanda sulla validità dell’uso di premi e punizioni rispondeva con la seguente riflessione.

Se ci poniamo solo la domanda “Che cosa voglio che il bambino/ragazzo faccia in modo diverso?” possiamo pensare che la punizione ogni tanto funzioni.
Tuttavia, se ci poniamo anche una seconda domanda: “Quali voglio che siano i motivi per cui si comporti diversamente?” ci rendiamo conto che la punizione non funziona mai. (M.B. Rosenberg)

Se siamo interessati a che le persone agiscano per arricchire la vita di tutti, si prendano la responsabilità delle loro azioni e facciano ciò che fanno per una spinta motivazionale interna, allora il sistema premio/punizione non contribuisce a questa presa di responsabilità perché mette la motivazione all’esterno. Inoltre innesca una reazione per cui la persona si trova a scegliere se sottometersi e ubbidire oppure se ribellarsi e non ubbidire.

L’approccio dell’educazione reciproca con la CNV pone invece l’accento sul senso di responsabilità in relazione ai bisogni in gioco e invita a porsi le seguenti domande.
Perché desidero che l’altro assuma un determinato comportamento? Quali sarebbero i bisogno di cui mi prendo cura in questo modo? Quali sono i bisogni vivi nell’altra persona? Quali sono le possibili strategie che tengono conto dei bisogni di tutti?